Impianti sono davvero soluzione migliore

Gli impianti dentali sono davvero la soluzione migliore?


Negli ultimi anni si sente parlare molto di impianti per sostituire i denti mancanti e spesso ci viene rivolta questa domanda perchè c'è ancora un po' di confusione riguardo ai benefici, oltre a qualche timore su eventuali insuccessi.

Chiariamo subito che salvare i propri denti deve essere sempre la prima scelta da compiere quando ci troviamo davanti ad un elemento dentario compromesso.

Ma quando questo recupero per vari motivi non è possibile, gli impianti dentali rappresentano la soluzione migliore per sostituire un dente perso?

Una scelta può essere il classico ponte che comporta però un danno biologico perchè dobbiamo limare e preparare i denti vicini per appoggiare la struttura fissa.

Un'altra soluzione prevede la protesi mobile che è il modo più rapido per comprendere gli effetti dell'età che avanza.

Non fare nulla e mantenere lo spazio vuoto tra i denti, anche solo per pochi mesi, non è un'alternativa raccomandabile: infatti nella bocca dopo un'estrazione, si nota facilmente come i denti vicini tendono a spostarsi e inclinarsi, si modifica il nostro modo di masticare, possono comparire dolori cervicali e all'articolazione temporo mandibolare (ATM), il sorriso appare sdentato e vecchio.

Gli impianti dentali, sostituendo i denti mancanti, permettono di evitare questi problemi e risolvono sia gli aspetti funzionali legati alla masticazione sia quelli estetici.
Numerosi studi dimostrano che la percentuale di successo a 10 anni è superiore al 90% a patto che vengano rispettate alcune precauzioni e che gli impianti siano di qualità, perchè non tutti lo sono!

Anche gli impianti hanno però dei nemici che bisogna conoscere prima, per evitare delusioni.

Quali sono le precauzioni da rispettare e quali sono i principali nemici?

  • Uno studio pubblicato sul Journal of Oral Rehabilitation ha dimostrato che inserire un impianto in una persona con bruxismo (digrignamento o serramento dei denti) comporta un rischio tre volte superiore rispetto a chi non presenta questo problema, probabilmente a causa del sovraccarico ripetuto.
  • La scarsa igiene orale assieme a determinati batteri può creare un'infezione chiamata perimplantite che compromette la durata dell'impianto.
  • Il fumo diminuisce in modo significativo la microcircolazione del sangue e influisce negativamente sull'osso.
  • Il tipo di superficie dell'impianto può ridurre il successo, perchè non è vero che tutti gli impianti sono uguali!
  • La quantità e qualità dell'osso disponibile influenzano il risultato anche a distanza di poche settimane dall'intervento.
  • Alcune malattie della bocca come la parodontite che viene anche chiamata piorrea, patologie generali come il diabete non compensato devono essere controllate bene prima di inserire gli impianti. E dopo l'intervento è opportuno effettuare rigorose visite di controllo periodiche.
  • L'assunzione per periodi prolungati di farmaci inibitori di pompa protonica (PPI), nelle persone con ulcera peptica e malattia da reflusso gastroesofageo, causano maggior riassorbimento osseo.
Gli impianti vanno quindi programmati con attenzione, inseriti da medici scrupolosi, utilizzando solo prodotti di altissima qualità e di case affidabili con numerosi studi scientifici alle spalle: se guidi una Ferrari, devi essere un bravo pilota!





 
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